Teatro di Verzura

Italiano

Teatro di verzura SECONDA METÀ DEL XVIII SECOLO

Sintesi della forma del teatro all’italiana, caratterizzato dalla scena con le quinte per i movimenti di scena e la platea, quello di verzura si sviluppa nei giardini barocchi, con una significativa concentrazione nella lucchesia e nel senese, grazie alla presenza di molte accademie.

“Un teatro a giorno con Scenario di Verdi” si legge nel catasto di fine Settecento, fu realizzato su idea di Ottaviano Diodati (1716-1786), architetto e autore di opere teatrali, che ricavò lo spazio scenico da un terrapieno di forma composita conclusa da tre piccole absidi, con una grotta e una vasca al centro. Le quinte di verzura (una coppia che quasi chiude il fondale e quattro coppie parallele) si allineano lungo una direttrice ideale di forma ellittica che si chiude oltre lo spazio scenico formando una piccola sala. Basse siepi di bosso marcano il confine tra pubblico e scena, aprendosi in corrispondenza del vialetto di attraversamento. Ai lati delle quinte, formate da siepi di tasso e di bosso, si trovano le statue di Talia (allegoria della Tragedia, figura femminile incoronata d’alloro con maschera in mano) e di Melpomene (allegoria della Commedia, figura femminile con libro, stilo in mano e corona d’alloro); torciere con tronco zoomorfo (un uccello mostruoso che emette fuoco), che simulano l’illuminazione della scena del teatrino. Lungo il perimetro della platea vi sono tracce di un berceau allestito per proteggere il pubblico. Nel boschetto retrostante, uno spazio circolare con sedute, era probabilmente destinato agli attori o a incontri degli accademici.


English

Verzura Theater SECOND HALF OF THE 18TH CENTURY

A synthesis of the Italian theater form, characterized by the stage with wings for stage movements and the stalls, that of verzura developed in Baroque gardens, with a significant concentration in the Lucca and Siena areas, thanks to the presence of many academies.

“A theater a giorno con Scenario di Verdi,” reads the cadastre of the late 18th century, was built on the idea of Ottaviano Diodati (1716-1786), architect and author of theatrical works, who obtained the stage space from an embankment of composite form concluded by three small apses, with a grotto and a basin in the center. The verzura wings (one pair that almost closes the backdrop and four parallel pairs) line up along an ideal elliptical directrix that closes beyond the stage space, forming a small hall. Low boxwood hedges mark the boundary between audience and stage, opening up at the driveway. On either side of the wings, formed by yew and boxwood hedges, are statues of Thalia (allegory of Tragedy, female figure crowned with laurel with mask in hand) and Melpomene (allegory of Comedy, female figure with book, stylus in hand and laurel wreath); torchlights with zoomorphic trunk (a monstrous bird emitting fire), simulating the lighting of the small theater scene. Along the perimeter of the stalls are traces of a berceau set up to protect the audience. In the grove behind, a circular space with seating was probably intended for actors or meetings of academicians.